DOPO L'EX OSPEDALE S. GIACOMO, PROSEGUE LA RASSEGNA DEGLI EDIFICI VUOTI ED INUTILIZZATI DEL CENTRO STORICO. E' LA VOLTA DI PALAZZO RIVALDI CHE NONOSTANTE GLI SFORZI DEI PROPRIETARI PER PRESERVARLO, NECESSITA DI URGENTI INTERVENTI E DI UNA DESTINAZIONE D'USO
di Giulia Terrana
Ci sono degli spazi vuoti che potrebbero arricchire il
Centro Storico della Capitale. Palazzi, giardini, complessi immobiliari di
valore lasciati inutilizzati e abbandonati a se stessi. Abituati a vedere il
cuore della città saturo di strutture con una propria collocazione nella vita
sociale della città, non pensiamo che esistono edifici storici in cui l’eco rimbalza
tra le pareti vuote, senza una destinazione pubblica.
Tempo fa Noiroma ha denunciato
la situazione dell’ex ospedale San Giacomo su via del Corso da tre anni vuoto e
senza funzione. Le condizioni in cui versa la struttura non sono delle migliori
e più il tempo passa più aumentano i costi per la ristrutturazione quando verrà
il momento di destinarlo a qualche uso. Non lontano palazzo Rivaldi costruito
in epoca rinascimentale e barocca, con giardino sui Fori e vista sul Colosseo.
L’ISMA (Ipab Santa Maria in Aquiro), proprietario dal 1975, spende ogni anno
solo per i ponteggi e le strutture di sostegno, circa 300.000 euro, senza
contare che l’investimento necessario è pari a ben 400.000 euro. “Mentre manca
una chiara prospettiva circa il restauro e la destinazione più appropriata
- ha sottolineato Lucio D'Ubaldo,
Candidato a Presidente del I Municipio con la Lista Marchini - l'ISMA provvede
come può alla cura ordinaria del Palazzo facendosi carico di una spesa di
migliaia di euro sottratti con dispiacere di Presidente, Consiglieri di
amministrazione e Segretario Generale alla pubblica beneficenza.
In questo modo
ci si limita a impedire che il degrado porti prima o poi a un cedimento
strutturale dello stabile”. Un’emergenza che deve essere presa quanto prima in
considerazione se si vuole evitare di arrivare al punto di creare dei vuoti di
macerie al Centro Storico.
Ad oggi D’Ubaldo è il solo tra i candidati alla
presidenza del Municipio ad aver lanciato l’allarme e messo sul tavolo la
questione. Cosa ne pensano gli altri non è dato saperlo.
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