SCARTATI DALLE GRADUATORIE PER LE CASE POPOLARI, ANNA E MAURIZIO VIVONO IN UNA BARACCA A TOR TRE TESTE. LA DESTRA DI STORACE VUOLE INTRODURRE IL QUOZIENTE ITALIA NON PER AIZZARE AL RAZZISMO, MA PER EVITARE UNA GUERRA TRA POVERI, VISSUTA COME SCONTRO CON GLI STRANIERI
di Giulia Terrana
Due cuori e una capanna non fanno la felicità. Soprattutto se si è costretti a vivere in una baracca a Tor Tre Teste senza risposte di assistenza alloggiativa. E’ questo il caso di Maurizio e Anna, due connazionali sulla cinquantina, sistemati dal 2005 in un ex container in via Pietro Fumaroli. Uno spazio ridotto al minimo che Maurizio ha sapientemente allestito in modo da non farsi mancare l’indispensabile: la macchina per incidere e lavorare il marmo, di cui è un vero maestro, un letto e un tavolo, entrambi pieghevoli a muro, e un piccolo frigorifero. Niente di più. Una situazione che potrebbe andare bene per una vacanza di due settimane in un campeggio, non di certo per vivere otto anni. Disoccupata lei, dipendente dell’Ama lui, hanno presentato domanda sia per una casa popolare che per il residence, senza però ricevere risposta positiva. Non avendo di fatto mai posseduto una casa e non essendo quindi mai stato sfrattato, Maurizio non raggiunge con il vecchio bando i 10 punti di graduatoria.
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la baracca |
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L'ingresso della baracca |
A denunciare questa ingiustizia ed evidenziare l’emergenza 'Quoziente Italia', che prevede una priorità per i connazionali nei servizi sociali e nelle graduatorie del welfare, sono intervenuti il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace e il capogruppo regionale Fabrizio Santori. Pensare che in via Staderini a pochi passi dalla baracca in cui Maurizio dorme, mangia e dà “sfogo alla sua rabbia sui blocchi di marmo” da cui emergono opere d’arte, vengono assistiti i profughi africani, che ricevono vitto e alloggio. Per agevolare le sue condizioni a nulla è valso l’essere incensurato e aver affrontato problemi di ordine fisico e lavorativo. Mentre Storace si impegna pubblicamente a risolvere la questione, Santori sottolinea come sia “una situazione che rischia di alimentare una guerra tra poveri, vissuta come scontro con gli stranieri. Non deve essere così. E' una questione di garanzie: ci deve essere un’azione di carattere prioritario per gli italiani, che deve andare di pari passo con il quoziente familiare''.
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Da sinistra: la candidata al comune per La Destra, Simona Bravaccini, Francesco Storace, Anna, Maurizio, Fabrizio Santori, Emiliano Corsi, candidato al comune per La Destra |
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l'interno della baracca con il letto a muro aperto |
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L'interno della baracca con il tavolino a muro aperto |
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Una delle opere di Maurizio |
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Maurizio al lavoro |
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