di Giulia Terrana
Piano nomadi, mutuo sociale e quoziente
Italia. Sono queste le ossessioni del candidato al consiglio di Roma Capitale
per La Destra, Emiliano Corsi, unica figura del partito che in questa campagna
elettorale ha dimostrato tutte le intenzioni di dare il massimo impegno a
servizio dei cittadini. Forte di una squadra solida e innovativa alle sue
spalle, è convinto di riuscire a portare a Roma Capitale la sua esperienza di consigliere
municipale, il rapporto stretto con il territorio e i
romani, certo di rappresentare quel “protagonista del cambiamento” che in tanti
chiedono.
Cosa le ha lasciato l’esperienza
da consigliere municipale?
Un contatto stretto con le
persone e con le problematiche quotidiane sul territorio. In questi anni ho
potuto prestare servizio ai cittadini sia per situazioni risolvibili semplicemente
con segnalazioni agli uffici competenti, sia partecipando a battaglie più
complesse.
Emiliano Corsi amministratore
della Capitale: da dove ripartire e dove arrivare.
Ripartiamo da dove ha tentennato
la giunta Alemanno e vogliamo arrivare a portare a termine il programma del
2008, quando ci siamo presentati la prima volta con gli elettori, ossia il
piano nomadi, inserire il quoziente Italia e portare avanti la battaglia sul
mutuo sociale. Ce lo chiedono i cittadini.
Dove pensate di intervenire?
Per il quoziente Italia, ad
esempio, ci sono famiglie italiane, anche non benestanti, costrette a portare i propri figli ad asili
privati. Non è possibile che persone con una casa di proprietà che tuttavia faticano ad arrivare a fine mese vengono
escluse dalle graduatorie. Per risolvere il problema delle liste d’attesa è necessario
aumentare il numero degli asili nido, anche attraverso convenzioni con quelli
privati. Inoltre riteniamo che una prevalenza per i romani ci debba essere.
Un’altra battaglia che portate
avanti riguarda il piano nomadi
La Giunta Alemanno sulla
questione dei nomadi doveva avere più pugno duro. Abbiamo fatto e facciamo
tuttora delle promesse che non sono campagna elettorale, ma punti di programma:
liberare Roma da tutti gli insediamenti abusivi e verificare la legalità di chi
vive all’interno per evitare che chi possiede conti in banca possa beneficiare di
servizi che non gli spettano da parte dell’amministrazione.
La Destra in questi anni è stata
critica nei confronti di Alemanno. Quale vuole essere in questo contesto il
vostro ruolo.
Noi siamo stati cinque anni all’opposizione
della Giunta Alemanno. Un’opposizione costruttiva perché nelle relazione della
Giunta che condividevano le nostre posizioni abbiamo dato il nostro supporto. La
scelta di appoggiare Alemanno è dettata dal fatto che abbiamo inserito nel suo programma
quei punti che sono per noi essenziali, come
il piano nomadi e il mutuo sociale. Saremo
la campanella d’allarme nel momento in cui dovesse tentennare su questi temi. Saremo
vigili e rappresenteremo la destra sociale al fianco delle persone bisognose.
Qual è il rischio di una Roma in
mano a Marino?
In questa città ha dimostrato di
essere un extraterrestre, non la conosce e ha delle priorità che sono
lontanissime dalle reali esigenze della gente.
La Destra ha schierato nei
municipi una squadra di militanti. Quanto è importante questo dal momento che
si tratta di persone che vengono dal territorio.
La Destra è riuscita a
convogliare al suo interno molte realtà territoriali, dall’associazionismo e
persone che vivono i quartieri quotidianamente, a tantissimi professionisti, giovani
e donne. È una squadra innovativa e dinamica con una metodologia di lavoro
nuova che speriamo possa diventare patrimonio di tutta la destra. Reperibilità delle
persone e presenza costante sul territorio per risolvere le questioni che ci
verranno poste nel tempo, senza fare promesse se non quella di dare il nostro maggior impegno, saranno i
cardini del nostro mandato.
Il suo valore aggiunto quale sarà
qualora dovessi venire eletto.
Appartengo ad una grande squadra,
abbiamo a disposizione tantissime professionalità al servizio della
cittadinanza. Porto l’esperienza come consigliere municipale e come presidente
di circolo da tanti anni, di militante che ha vissuto i problemi delle periferie.
Pensiamo di incarnare una risposta diversa ai reali problemi delle persone.
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